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Origini del Culto

Nell’anno 1981, ricorrendo il 75° anniversario dell’incoronazione della nostra Patrona, il Comitato Festeggiamenti, presieduto da Nicola Aurilio, conferì al Dr. Giovanni Giudicianni l’incarico di ricercare le origini del culto della nostra protettrice e gli sviluppi che esso ha assunto nel corso della sua storia secolare.

Il Dr. Giudicianni, cittadino di Bellona residente oggi a Vitulazio, dopo accurate ricerche, diede alla luce un volumetto dal titolo

“ORIGINI e SVILUPPI del CULTO di MARIA SS. di GERUSALEMME”

venerata in Bellona, il cui contenuto viene qui di seguito integralmente trascritto:

dr. Giovanni Giudicianni 


Pubblicato il 21 aprile 1981, a cura del Comitato Festeggiamenti.

 
 

I primi elementi del culto di Maria SS di Gerusalemme possono individuarsi già alla fine dell’XI secolo.
Erano i tempi della prima crociata e la cristianità intera era pervasa dal mistico ardore di liberare Gerusalemme e la Terra Santa. Il normanno Riccardo II, principe di Capua, non potè unirsi nell’anno 1096 agli altri principi cristiani in marcia verso Gerusalemme perché trattenuto in patria a causa dell’assedio che Landone, conte di Teano, aveva posto alla città di Capua.
Rotto l’assedio e vinta la guerra, Riccardo II volle erigere sulla cima del monte Rageto (il cui nome significa “monte sgorgante acqua”) una chiesina che egli volle intitolare “Sancta Jerusalem”, in onore della città la cui liberazione era stata lo scopo principale della prima crociata alla quale – suo malgrado – non aveva potuto prendere parte.
Trascorsero più di due secoli e la chiesina – ormai dimenticata – sarebbe andata sicuramente in rovina se nel 1419 il bellonese Priamo Marra non avesse pensato di restaurarla. In quella occasione, sulla parete sinistra della cappella, fu per suo volere dipinta una Madonna che con il braccio destro sosteneva un bambino sulle ginocchia di Lei e con il braccio sinistro teneva, a mò di bandiera, una lunga croce.
Quella immagine – alla quale originariamente non venne dato alcun nome – era destinata ad assumere, più di un secolo dopo, il nome di Maria SS di Gerusalemme!!!
Dopo l’avvenuta restaurazione, la cappella ricadde di nuovo nell’oblio, soprattutto a causa dei tempi che seguirono, pieni di tumulti e di guerre che devastarono proprio il territorio campano: la discesa di Carlo VIII in Italia, il conflitto tra Alfonso d’Aragona e Renato d’Angiò, ecc. ecc.
Senonchè, nel 1534, l’immagine comparve più volte in sonno a tale Antonia Fusco di Bellona che la fantasia popolare vuole pastorella di mestiere, indicandole il punto ove sul monte Rageto – coperta di rovi e di spine – si trovava sepolta la famosa chiesetta.
Il ritrovamento della chiesetta e dell’immagine fatta dipingere da Priamo Marra suscitò un incontenibile entusiasmo di fede, al punto tale che il monte Rageto divenne meta di numerosissimi pellegrinaggi. E fu in tali circostanze che i pellegrini cominciarono a chiamare quell’immagine dipinta nella cappella Sancta Jerusalem con il nome di “Sancta Maria in Jerusalem” e successivamente “Sancta Maria de Jerusalem” che è il nome che ancora oggi la Madonna conserva.
Contemporaneamente anche il monte Rageto venne, da allora, chiamato, monte di Gerusalemme.

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