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Origini del Culto

Nell’anno 1981, ricorrendo il 75° anniversario dell’incoronazione della nostra Patrona, il Comitato Festeggiamenti, presieduto da Nicola Aurilio, conferì al Dr. Giovanni Giudicianni l’incarico di ricercare le origini del culto della nostra protettrice e gli sviluppi che esso ha assunto nel corso della sua storia secolare.

Il Dr. Giudicianni, cittadino di Bellona residente oggi a Vitulazio, dopo accurate ricerche, diede alla luce un volumetto dal titolo

“ORIGINI e SVILUPPI del CULTO di MARIA SS. di GERUSALEMME”

venerata in Bellona, il cui contenuto viene qui di seguito integralmente trascritto:

dr. Giovanni Giudicianni 


Pubblicato il 21 aprile 1981, a cura del Comitato Festeggiamenti.

 
 

Martedì in Albis, 17 aprile 1906, Maria SS di Gerusalemme, per l’antichità del culto, veniva solennemente incoronata dal Capitolo Vaticano.
L’incoronazione, non a caso, venne fatta coincidere con il centenario della scultura della statua originaria e dei primi festeggiamenti svoltisi in onore della Beata Vergine: essa si svolse, con grandissima solennità, in una zona a nord-est del paese, sulle pendici del cosiddetto “Monticello” in un luogo che oggi risulta essere di proprietà del signor Antonio Sapone, cittadino di Bellona.
Nel 1910, in quello stesso luogo, venne eretto un monumento con una lapide marmorea a ricordo dello storico avvenimento.
Circostanze dolorose attendevano però la statua. Infatti, nella notte tra il 5 ed il 6 ottobre 1915, nella chiesa arcipretale si sviluppò, per cause mai accertate, un furioso incendio che distrusse l’immagine di San Secondino e la statua lignea della Madonna che era stata scolpita nel 1805. E’ facile intuire la costernazione che si abbattè sul popolo bellonese, già avvilito dalle poco confortanti notizie che giungevano dai campi di battaglia della prima guerra mondiale.
Per iniziativa del parroco del tempo, arciprete Giovanni Palazzo, figura amatissima da tutti i parrocchiani, venne organizzata una sottoscrizione e, reperiti i fondi, fu dato incarico per la costruzione della nuova statua al prof. Luigi De Luca dell’Istituto delle Belle Arti di Napoli il quale scolpì anche l’altra statua distrutta, quella di San Secondino, patrono di Bellona.
Al riguardo va sottolineato un particolare curioso che testimonia lo zelo e l’attaccamento del popolo di Bellona alla loro Signora. Quando il prof. De Luca mostrò per la prima volta l’immagine appena scolpita, ai Bellonesi non piacque l’espressione del viso di Maria. E così l’artista, contravvenendo alla sua originaria ispirazione, rifece “ex novo” il capo della Vergine e sostituì l’originario saldandolo al corpo dell’intera statua.
La nuova immagine – quella che oggi noi ammiriamo – venne benedetta la sera del Lunedì in Albis 24 aprile 1916, in piazza Umberto I° di Bellona.

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