Martedì in Albis, 17 aprile 1906, Maria SS di Gerusalemme, per l’antichità del culto, veniva solennemente incoronata dal Capitolo Vaticano.
L’incoronazione, non a caso, venne fatta coincidere con il centenario della scultura della statua originaria e dei primi festeggiamenti svoltisi in onore della Beata Vergine: essa si svolse, con grandissima solennità, in una zona a nord-est del paese, sulle pendici del cosiddetto “Monticello” in un luogo che oggi risulta essere di proprietà del signor Antonio Sapone, cittadino di Bellona.
Nel 1910, in quello stesso luogo, venne eretto un monumento con una lapide marmorea a ricordo dello storico avvenimento.
Circostanze dolorose attendevano però la statua. Infatti, nella notte tra il 5 ed il 6 ottobre 1915, nella chiesa arcipretale si sviluppò, per cause mai accertate, un furioso incendio che distrusse l’immagine di San Secondino e la statua lignea della Madonna che era stata scolpita nel 1805. E’ facile intuire la costernazione che si abbattè sul popolo bellonese, già avvilito dalle poco confortanti notizie che giungevano dai campi di battaglia della prima guerra mondiale.
Per iniziativa del parroco del tempo, arciprete Giovanni Palazzo, figura amatissima da tutti i parrocchiani, venne organizzata una sottoscrizione e, reperiti i fondi, fu dato incarico per la costruzione della nuova statua al prof. Luigi De Luca dell’Istituto delle Belle Arti di Napoli il quale scolpì anche l’altra statua distrutta, quella di San Secondino, patrono di Bellona.
Al riguardo va sottolineato un particolare curioso che testimonia lo zelo e l’attaccamento del popolo di Bellona alla loro Signora. Quando il prof. De Luca mostrò per la prima volta l’immagine appena scolpita, ai Bellonesi non piacque l’espressione del viso di Maria. E così l’artista, contravvenendo alla sua originaria ispirazione, rifece “ex novo” il capo della Vergine e sostituì l’originario saldandolo al corpo dell’intera statua.
La nuova immagine – quella che oggi noi ammiriamo – venne benedetta la sera del Lunedì in Albis 24 aprile 1916, in piazza Umberto I° di Bellona. |